Non so se mi capiterà ancora una seduta di Consiglio così cruciale come quella di lunedì 9 ottobre: il momento conclusivo (per la parte politica) della questione aeroporto, con tutto il peso che ha avuto in campagna elettorale e nel primo anno di questa amministrazione, ma anche la sincronicità decisamente emblematica della crisi della Gazzetta e tutte le conseguenze politiche di un voto che va oltre la delibera approvata.
Ma andiamo con ordine. Già lo spazio delle interrogazioni ha consentito al gruppo consiliare Europa Verde – Verdi – Possibile di portare in aula una questione sollevata alcuni mesi fa, sulla riorganizzazione dell’emergenza/urgenza sanitaria a Parma ed in particolare sull’allestimento dei Centri di Assistenza e Urgenza, che secondo le disposizioni della Regione, dovrebbe rispondere ai casi meno gravi, alleggerendo la pressione sui pronto soccorso. La risposta dell’Assessore Brianti è stata parziale, dal momento che i CAU non sono ancora stati attivati, alcuni aspetti sono stati stabiliti in via sperimentale e altri devono ancora essere definiti. Si tratta quindi di un tema su cui tornare, quando il quadro (speriamo presto) sarà definito meglio. Poi le interrogazioni sul veicolo utilizzato da ASP (Azienda Servizi alla Persona) per il trasporto dei disabili, quella sui lavori di ampliamento della Scuola Milani, e quella del reparto ciclistico della polizia locale. Era all’odg un’importante interrogazione di Europa Verde sulla tutela della biodiversità nella Parma, ma ho accettato la richiesta dell’Assessore Borghi di portarla ad un prossimo Consiglio, per consentire all’Amministrazione di rispondere nel modo adeguato.
Le comunicazioni sono state poche, per l’accordo preso nella conferenza dei capigruppo di lasciare spazio alla discussione delle delibere. Le commemorazioni del Prof. Giorgio Cocconi e dello scrittore Luca Goldoni, poi la comunicazione sulla crisi della Gazzetta di Parma, che ha veramente tanti punti in comune con la vicenda dell’aeroporto G. Verdi, a partire da quella riduzione del capitale sociale di 8,5 milioni che nel 2020 andarono a finanziare uno scalo già in perdita da anni. Mi sono associato agli attestati di solidarietà nei confronti di giornalisti e delle maestranze del giornale ed ho aggiunto che la crisi non è solo economica, ma è una crisi con la città, che nella Gazzetta vede sempre meno rappresentata la diversità di opinioni espresse dalla società e dalla politica. Lo sappiamo bene noi di Europa Verde, che vediamo sistematicamente censurati i nostri comunicati e lettere, quando questi esprimono posizioni diverse dai dirigenti dell’Unione Parmense degli Industriali. Una censura che va a danno anche dei giornalisti, in quanto la diversità di opinioni è materia prima del loro lavoro. Europa Verde auspica quindi che da questa crisi esca un giornale nuovo, più forte, ma anche più aperto e libero dal controllo opprimente dell’UPI.
Dopo un passaggio veloce sulla delibera per la gestione delle palestre associate agli edifici scolastici, con voto favorevole di Europa Verde, si è avviata la discussione ampia, difficile, articolata e definitiva sul piano di sviluppo dell’aeroporto Verdi. Non provo nemmeno a sintetizzare qui i contenuti del dibattito. Mi limito ad inserire il mio intervento, per chi lo vuole leggere (link all’intervento di Europa Verde-Verdi-Possibile), e ad alcune considerazioni conclusive.
Non è andata come speravamo. Ventiquattro favorevoli alla delibera dell’assenso condizionato, e otto contrari: due delle minoranza (tra cui il sottoscritto) e sei della maggioranza. Non entro sulla questione della tenuta della maggioranza e sulla sua fiducia al sindaco, la cui soluzione credo spetti a loro. Mi limito a dire che del “senso di responsabilità” di tutta la destra e della medaglietta che hanno deciso di appuntarsi salvando la delibera, facevamo volentieri a meno. Ma, soprattutto, Il fatto che oltre metà della maggioranza abbia votato insieme a tutta la destra su una questione così carica di significati politici riguardo alla tutela ambientale, al tipo di sviluppo e al rapporto con soggetti così influenti come UPI e Sogeap, deve fare pensare. Deve fare pensare soprattutto questo centro sinistra che è pronto ad affermare una propria identità su questioni di ottant’anni fa come la lapide ai repubblichini (con l’appoggio di Europa Verde, in quel caso) e non vede l’attacco della destra alle questioni di oggi e del futuro, come la tutela del territorio e la lotta ai cambiamenti climatici. Avremo altre occasioni per verificare se i partiti vedono o meno il solco che attraversa l’Europa tra i fautori di business as usual, ottimamente rappresentati dalla destra, e la necessità di cambiare rapidamente rotta per non andare a sbattere, posizione oggi malamente rappresentata da una componente significativa dei partiti di centro sinistra. Ricominciamo da otto (voti).