Comunicazione sulla sistemazione dell’argine del Baganza in via Montanara

Il prossimo 13 ottobre, giovedì, sarà l’ottavo anniversario dell’alluvione del Baganza. È una ricorrenza che non possiamo permetterci di dimenticare. Troppo a lungo, prima del 2014, non abbiamo dato l’importanza che meritava a questo corso d’acqua, abbiamo consentito che venisse sottratto spazio al torrente e incrementata l’incisione dell’alveo, fino a perdere una capacità di laminazione pari a 11 milioni di metri cubi; abbiamo inoltre lasciato che gli argini e la golena in città fossero svenduti o occupati da insediamenti.

Dal 2014 finalmente siamo tornati ad occuparci del Baganza, con interventi che ci restituiscono una relativa sicurezza idraulica, con la rimozione di una parte consistente degli insediamenti abusivi e con l’avvio dei lavori per la cassa d’espansione. Ma soprattutto, nel 2016, è stata approvata, dopo un processo veramente partecipato, la variante al Piano di Assetto Idrogeologico, poi acquisita dal PTCP e dal PSC comunale.

Uno dei punti più qualificanti del PAI è che finalmente restituisce spazio al fiume, anche all’interno dell’area urbanizzata della nostra città. In particolare in sponda destra indica chiaramente che l’argine da sistemare è quello di via Montanara, quello ancora parcellizzato in varie proprietà private e con abbassamenti di quota, che hanno determinato buona parte l’allagamento del quartiere Montanara nel 2014.

Ma siamo ancora lontani dall’attuazione di questa previsione del PAI. Uno scenario che si è ulteriormente allontanato nel 2020, quando la Regione ha rinunciato a realizzare il progetto esecutivo che prevedeva l’esproprio dell’argine per riportarlo in proprietà pubblica. Assecondando le richieste dell’azienda Pinazzi che non voleva la sistemazione dell’argine in corrispondenza del proprio accesso in golena, è stato sacrificato l’interesse della collettività. Una decisione lasciata sulle spalle dei tecnici, che hanno optato per la soluzione più facile, ma non la migliore: un nuovo argine che canalizza ulteriormente il corso d’acqua, proprio alle porte della città. Una soluzione che resta difforme alle previsioni di piano, come è stato rilevato dagli uffici del comune di Parma, che l’allora assessore all’Urbanistica definì “una scelta sbagliata” e che per l’assessore regionale Priolo sarebbe da considerare transitoria, auspicando la delocalizzazione degli insediamenti ancora presenti in golena.

Proprio in queste settimane stiamo ripartendo con l’iter di approvazione del PUG, lo strumento principale della pianificazione urbanistica. Europa Verde auspica che insieme sappiamo dare dignità a quel percorso, con il rispetto per le previsioni di piano già approvate ed auspica che il Consiglio comunale si attivi affinché questo risultato sia raggiunto, realizzando finalmente il progetto di sistemazione dell’argine di via Montanara.