Consiglio del 21 dicembre 2022. Prima puntata.

Il Consiglio comunale di oggi (e forse di domani) sarà un po’ lungo, quindi ve lo riporto a rate. Cominciamo con l’intervento di Europa Verde sul Bilancio di previsione. In aula l’ho dovuto un po’ accorciare, per stare nei sei minuti. Qui vi potete godere la versione integrale!

Intervento di Europa verde – Verdi – Possibile

Nel corso di una delle tante Commissioni di questi ultimi giorni, è stato anche detto che ci vorrebbe un bilancio infinito, per accontentare tutti. Secondo noi di Europa Verde – Verdi – Possibile un bilancio illimitato non sarebbe così adatto per una città come Parma, che si trova in un Pianeta dove tutte le risorse sono limitate. I limiti e ancora di più il senso del limite sono una grande occasione per inventare qualcosa di nuovo e migliorare in efficienza e solidarietà. Per la politica un budget limitato può essere l’occasione di esercitare una delle sue prerogative, cioè SCEGLIERE.

Rispetto alla visione ecologista, solidale ed europeista che vogliamo rappresentare in questo Consiglio, le scelte che si sta andando ad approvare con questo budget sono ancora molto contraddittorie.

Rileviamo con soddisfazione alcune decisioni importanti, non solo per i loro effetti diretti, ma anche perché segnano una certa discontinuità con il passato e con gruppi di potere che hanno condizionato troppo pesantemente le scelte delle precedenti amministrazioni. Mi riferisco in particolare al fatto che via Parma Rotta e V.le delle Esposizioni restino lì e non sia più previsto un intervento per il loro spostamento, che sarebbe stato necessario in caso di allungamento della pista dell’aeroporto Verdi. Lo avevamo chiesto nel luglio scorso con un emendamento, allora giudicato non ammissibile. Ci fa piacere che oggi la stessa cancellazione proposta allora diventi un elemento qualificante del bilancio.

Apprezziamo anche la prosecuzione degli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico di varie strutture pubbliche, sia in questo bilancio, che in quello delle società partecipate.

In generale sul tema energia partecipiamo con entusiasmo alla sfida per la neutralità carbonica lanciata proprio in questo periodo di discussione del bilanci, con l’incontro molto partecipato e molto coinvolgente del 15 dicembre scorso. Come Europa Verde stiamo dando il nostro contributo e continueremo a farlo.

Ci chiediamo tuttavia se il bilancio sia all’altezza di quella sfida. Attendiamo di sapere meglio, quando sarà stipulato il Climate City Contract, che cosa significhi esattamente questo impegno. Se si tratti di raggiungere davvero la neutralità carbonica o realizzare dei progetti che vadano verso quella direzione, come ci è sembrato di capire da alcune dichiarazioni.

Abbiamo però il PAESC, per valutare le azioni messe in campo. Gli obiettivi del PAESC sono nettamente inferiori a quelli che dovremmo darci per raggiungere la neutralità carbonica, ma restano molto alti rispetto a quanto vediamo nel bilancio. In particolare, sulle fonti rinnovabili di energia, che richiederebbero investimenti pari a 250 milioni per realizzare 165 MW di fotovoltaico, il bilancio è desolatamente povero. Non c’è nemmeno un euro per la realizzazione di pensiline fotovoltaiche sui parcheggi, peraltro previsti dal programma di mandato. È vero che la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili sarà in capo in buona parte ai privati, dovrà avvalersi di altre fonti pubbliche di finanziamento ed utilizzare l’opportunità costituita dalle comunità energetiche. Ma il Comune deve avere un ruolo e quindi investire in questi processi, mettendo a bilancio le risorse necessarie a realizzarli.

Anche in altri settori degli investimenti per la sostenibilità ambientale rileviamo da un lato l’impegno su progetti condivisibili, dall’altro una generale insufficienza rispetto agli impegni assunti: 19 km di piste ciclabili rispetto ai 60 del programma di mandato, mancano le risorse per passare da 5 a 10 mezzi di trasporto pubblico nelle frazioni dichiarati dallo stesso DUP, si prevedono solo 25 auto per il car sharing, quando l’obiettivo del PUMS è di cento, non c’è traccia delle politiche per le acque (ad esempio water square e rimozione degli scarichi abusivi) previsti dal programma di mandato.

Servirebbero quindi più risorse? Per noi di Europa Verde servirebbe innanzitutto alleggerire questo bilancio dalla zavorra di investimenti che sono in continuità con un passato da lasciarci alle spalle. 16,5 milioni sulle strade, tra adeguamenti e nuove realizzazioni, sono funzionali ad un modello di mobilità che dovrebbe essere progressivamente ridotto, anziché sostenuto in modo così rilevante. Non possiamo più permetterci di cancellare pezzi di campagna periurbana alla quale dovremmo assegnare un valore ben maggiore. Strade come quella di collegamento tra le Fiere e via Cremonese o tra lo SPIP e via Mantova sottraggono risorse ad interventi ben più importanti per il futuro e sono del tutto incoerenti con gli obiettivi di una città sostenibile. Nel bilancio si evoca spesso il km verde, ma di fatto si continua a sostenere i chilometri grigi.

Un ulteriore fattore di criticità sta nel ricorso crescente a mutui per la realizzazione di opere stradali, con un aumento del debito, che passa dai 113 M€ degli anni 2021-2023 ai 136 M€ del 2025. Un incremento notevole, del 20% che, come rilevato dai revisori dovrà tenere conto che l’incremento di tale voce di spesa comporta una minore flessibilità di bilancio per il futuro, considerato anche il previsto aumento dei tassi di interesse.

In generale sulle entrate notiamo un certo ottimismo, con incrementi previsti dell’addizionale IRPEF, del recupero dell’evasione tributaria IMU, dei proventi dai servizi per l’infanzia e soprattutto dalle sanzioni relative al codice della strada. Su quest’ultimo in particolare, sostenendo l’opportunità di misure restrittive per l’accesso dei mezzi più inquinanti nell’area urbana, ritemiamo che la finalità del provvedimento dovrebbe essere la riduzione dell’inquinamento e non l’aumento degli introiti. Europa Verde resta invece favorevole alle misure tariffarie che determinano un pagamento per l’uso di risorse comuni, come gli spazi destinati al parcheggio dei veicoli privati. Avremmo sperato invece di vedere più risorse accertate da progetti europei, soprattutto per il 2024 e 2025, per essere in linea con le aspirazioni di Parma come città europea.

La spesa per il sociale è una caratteristica di questo bilanci che Europa Verde condivide, sia per rafforzare le reti di collaborazione e di solidarietà, che per fronteggiare una povertà in aumento. Abbiamo anche votato tutte le delibere che in questi primi mesi di consiliatura la Giunta ha proposto per dare una risposta alle emergenze. Rileviamo tuttavia che è necessario mettere in campo azioni strutturali per combattere la povertà, puntando a sistemi più efficienti e meno costosi nel campo dell’energia, della mobilità e dell’uso delle risorse. Quindi nel breve termina va bene contribuire al sostegno delle famiglie nel pagamento delle bollette, ma nel contempo ci dobbiamo attivare per evitare tutte le speculazioni delle compagnie nel breve termine e a creare abitazioni meno energivore nel medio termine. Così come dobbiamo puntare ad un’economia circolare, che riduca i costi per l’uso delle materie prime da una parte e per lo smaltimento dei rifiuti dall’altra, favorire la creazione di comunità energetiche per un’energia meno costosa e più pulita e smettere di costringere le famiglie a buttare buona parte della loro ricchezza in un sistema di mobilità altamente inefficiente. Come è stato detto “un Paese sviluppato non è dove i poveri posseggono un’auto, ma dove i ricchi usano il trasporto pubblico”.

Questo bilancio, pur introducendo elementi apprezzabili rispetto alle politiche delle precedenti amministrazioni, non è ancora sufficiente a restituirci una città più sostenibile più solidale. Con gli emendamenti e le mozioni di Europa Verde invita il Consiglio a non perdere questa importante occasione.