Europa Verde propone l’istituzione dell’area di riequilibrio ecologico dei fontanili di Beneceto e del Parco Agricolo periurbano
Grande successo di pubblico per l’incontro I prati e i fontanili della Via Emilia organizzato lunedì da Europa Verde Parma al caseificio San Pier Damiani di San Prospero, in occasione della giornata mondiale della biodiversità. All’evento hanno partecipato oltre un centinaio di persone, parte dei quali provenienti dalla città in bicicletta, che hanno seguito con attenzione ed applaudito gli interventi dei relatori, introdotti e moderati dal co-portavoce di Europa Verde Nicola Dall’Olio.
Lucia Pinardi, architetta, ha aperto gli interventi illustrando con foto e mappe i valori ambientali, paesaggistici, storici e culturali dell’area dei fontanili di Beneceto, che sono già censiti e riconosciuti dagli strumenti di pianificazione del Comune di Parma, ma non a sufficienza tutelati e valorizzati.
Carlo Quintelli, docente di architettura dell’Università di Parma, ha parlato del valore monumentale della Via Emilia storica che non può essere scollegato dal territorio e dagli spazi agricoli circostanti i cui connotati paesaggistici si sono formati lungo quell’asse fin dalla centuriazione romana.
Filippo Arfini, docente a sua volta di economia agraria, dopo avere sottolineato che il Comune di Parma è il più importante Comune agricolo della provincia, ha illustrato il progetto di Parco Agricolo periurbano inserito nel quadro conoscitivo del Piano Strutturale Comunale, ma a tutt’oggi rimasto inattuato.
Franca Zanichelli, naturalista, partendo dalla ricchezza e dalla rarità delle specie presenti nei prati stabili e nei fontanili del nostro territorio, ha trasmesso in modo appassionato il valore e le funzioni della biodiversità e l’importanza di tutelarla, per ragioni etiche, ma anche per garantire la nostra stessa sopravvivenza.
Davide Pagani, guida cicloturistica ed enogastronomica che dalla stazione porta visitatori da tutto il mondo a conoscere in bicicletta la campagna attorno alla città e i luoghi di produzione delle DOP, ha evidenziato il grande potenziale del turismo esperienziale legato alla fruizione lenta del territorio.
Roberta Sandroni, titolare del caseificio San Pier Damiani, ha raccontato la propria strategia promozionale e mostrato attraverso i dati di visita al caseificio, inserito da Trip Advisor tra le 10 cose da vedere a Parma, il valore di questo tipo di turismo: quasi 10.000 visitatori nel 2020 provenienti in prevalenza dal Nord America e da paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna.
Sono poi intervenuti dal pubblico Saverio Del Sante e Andrea Minardi, allevatori della zona e produttori di Parmigiano-Reggiano, che hanno messo in risalto la minaccia per il territorio e per la loro stessa attività agricola rappresentata dal progetto infrastrutturale della Via Emilia bis. Roberto Gelfi, presidente di Confagricoltura Parma, ha ribadito la volontà del settore agricolo di procedere nella transizione ecologica, purché sia anche garantita la sostenibilità economica e il reddito per le aziende.
L’incontro è stato chiuso da Enrico Ottolini, consigliere comunale di Europa Verde e Possibile.
“Il nostro impegno in Consiglio comunale – ha dichiarato il consigliere Ottolini – sarà di sostenere e promuovere l’attuazione dell’Area di Riequilibrio Ecologico dei fontanili di Beneceto e il Parco Agricolo periurbano, proposte che sono già inserite come progetti nel vigente Piano Strutturale Comunale. In particolare, per l’Area di Riequilibrio Ecologico, intendo presentare una mozione affinché il Comune proceda alla richiesta di istituzione ai sensi della Legge regionale per le zone protette. Il mio auspicio, vista anche la partecipazione e la coralità di interventi di questo incontro, è che la mozione possa trovare la più ampia condivisione tra tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione. Parma, oltre che nella neutralità climatica, deve essere all’avanguardia anche nella tutela della biodiversità, facendo propri gli obiettivi stabiliti a livello europeo. E’ una questione etica ed ambientale, ma come si è visto, è anche un’opportunità economica e di valorizzazione del territorio attraverso forme di fruizione lenta rivolte sia ai visitatori che ai cittadini di Parma”