10. CULTURA E CULTURE

IL PROGRAMMA

10. CULTURA E CULTURE

La politica culturale del Comune di Parma di questi anni è parsa priva di un progetto organico e autonomo. Si sono susseguiti eventi e manifestazioni estemporanee, spesso promossi e decisi al di fuori dell’assessorato. Anche Parma Capitale della Cultura, ancorché fortemente condizionata dalla pandemia, non ha lasciato niente di significativo e permanente in dote alla città. Di fatto, sotto molti aspetti, è stata un’occasione persa.

Riteniamo che il Comune, in questo come in altri ambiti, debba riappropriarsi della propria autonomia e sviluppare una politica e una programmazione coerente che guardi al medio e al lungo periodo facendo rete con tutte le istituzioni culturali presenti e mettendo in valore le produzioni artistiche e i tanti soggetti che animano la città nel campo delle arti visive, della musica, del cinema, del teatro, della letteratura e della scienza. Le iniziative e i finanziamenti dei privati sono certo meritori e indispensabili, ma devono inserirsi in un progetto complessivo a chiara regia pubblica. Da questo punto di vista va rafforzata la struttura e la capacità progettuale e di coordinamento dell’Assessorato, favorendo il pluralismo e la qualità dell’offerta culturale e una maggiore apertura all’innovazione e alla contemporaneità, con uno sguardo internazionale.

Ruolo del Comune deve essere anche quello di favorire e consentire l’accesso alle risorse, ai servizi e agli spazi pubblici alle realtà artistiche più piccole che non possono contare su fondi pubblici stabili per permettere alle tante idee ed energie che esistono in città di emergere ed aggregarsi, facendo sì che sia riconosciuto il giusto valore al lavoro culturale, anche in termini occupazionali.

Il Comune, attraverso il coinvolgimento delle scuole, dell’Università, dei teatri e delle realtà associative, deve poi farsi promotore della diffusione delle tante Culture di base che sono il fondamento del benessere e della convivenza democratica e civile: la cultura della pace e della legalità, la cultura della scienza e della sostenibilità ambientale, la cultura dei diritti e delle pari opportunità, la cultura della solidarietà e del rispetto delle diversità. Le nostre proposte:

  • Polo museale della Pilotta e grandi mostre: tolta la recentissima mostra sui Farnese, a Parma mancano da troppo tempo e in modo strutturato grandi mostre di richiamo che valorizzino anche il patrimonio storico artistico presente. Serve maggiore coordinamento e sinergia con il Polo museale nazionale della Pilotta che è il complesso monumentale deputato per questo genere di iniziative. La Pilotta stessa deve diventare la porta del turismo culturale in città (petalo 8) da cui si diramano i vari percorsi di visita e dove concentrare i servizi per i visitatori, compresi bagni pubblici decorosi; va restituito alla fruizione della città lo splendido cortile del Guazzatoio;
  • Teatro Regio: va tutelata l’autonomia artistica e gestionale del Teatro e rilanciata la produzione e co-produzione di spettacoli in collaborazione con gli altri teatri nel contesto della L.R. 13/99; le professionalità già presenti e organizzate sul territorio, come ad esempio l’omonimo Coro, devono essere maggiormente valorizzate e tutelate;  va mantenuta l’eccellenza artistica del Festival Verdi e rafforzata la sua proiezione e attrattività internazionale anche come volano del turismo culturale per la città e il territorio.
  • Ospedale Vecchio e San Paolo: va dato atto all’amministrazione uscente di essersi impegnata nella riqualificazione di questi grandi complessi monumentali lasciati abbandonati dalle giunte precedenti allo scopo di favorirne la privatizzazione. Manca però un’idea convincente e chiara su cosa farne.  Riteniamo che la crociera dell’Ospedale Vecchio, con i suoi volumi, si presti come contenitore di esposizioni e mostre temporanee legate alla contemporaneità, mentre per il complesso monastico di San Paolo, al posto di fumosi progetti sulle eccellenze dell’agroalimentare che poco si confanno al luogo, si debba pensare ad un moderno museo multimediale, con rimandi a percorsi di visita, sulla storia delle trasformazioni urbane, sociali, industriali e paesaggistiche di Parma e del suo territorio, rafforzando così l’offerta museale già presente con la Camera del Correggio e la Pinacoteca Stuard;
  • Abbazia di Paradigna: in stretto raccordo con l’Università che ne detiene la gestione, va reso stabilmente accessibile il complesso badiale e le esposizioni presenti, valorizzando l’archivio dello CSAC con l’organizzazione di mostre ed eventi; per renderlo più fruibile dalla città va garantito servizio autobus e realizzato un percorso ciclabile che potrà connettersi con la prevista fermata ferroviaria nel quartiere SPIP e con la ciclovia Ti-Bre dolce in modo da raggiungere anche la Reggia Ducale di Colorno sulle tracce di Stendhal;
  • Teatri: va maggiormente valorizzato il contributo culturale e formativo del teatro e il suo ruolo fondamentale di coesione sociale; dopo anni molto pesanti causa l’emergenza sanitaria, il Comune deve saper tutelare e sostenere le realtà teatrali esistenti e garantire un coordinamento delle programmazioni cercando di stimolare sinergie tra le stesse, in un giusto equilibrio tra eventi significativi e progettualità costante sul e per il territorio da disseminare nei vari quartieri della città mantenendo sempre alta la qualità delle proposte; va promosso un Festival Internazionale di Teatro, occasione per creare un coordinamento tra le varie realtà ognuno secondo i propri ambiti e le specifiche competenze.
  • Arti audiovisive: oltre alla positiva esperienza dell’Officina delle arti audiovisive vanno valorizzate le tante realtà di produzione cinematografica presenti a Parma organizzando stabili rassegne e festival tematici, nelle sale d’essai e all’aperto, anche come occasioni di socialità nei quartieri.
  • Una biblioteca per quartiere: occorre consolidare ed estendere l’attuale rete di biblioteche comunali prevedendo una in ogni quartiere per farne motori di rigenerazione urbana e luoghi polifunzionali di conoscenza, di scambio inter-culturale e di aggregazione sociale; su questo fronte va portato a compimento la realizzazione della nuova sede della Biblioteca di Alice e avviati nuovi progetti a partire dal quartiere San Leonardo; per le biblioteche centrali maggiormente frequentate dagli studenti va prolungato l’orario di apertura serale; bisogna poi tornare ad investire sull’archivio comunale, da troppi anni trascurato, trovando una collocazione più idonea, rafforzando il personale specializzato e portando a compimento la digitalizzazione degli inventari;
  • Cultura diffusa: in coerenza con i propri obiettivi in tema di ambiente, di salute, di sociale, di sicurezza il Comune, attraverso le scuole e facendo rete con il ricco tessuto associativo, deve promuovere una cultura e un senso civico diffuso come fondamento di benessere, di convivenza e di coesione sociale. Vanno inoltre promossi e sostenuti concerti musicali, rassegne e spettacoli nelle piazze dei quartieri.
  • Biodiversità culturale e integrazione: a Parma vi sono oltre 30.000 stranieri residenti, il 16% della popolazione; la diversità delle culture presenti rappresenta una ricchezza non adeguatamente riconosciuta e valorizzata. Vanno promossi luoghi, occasioni ed eventi di confronto e di scambio interculturale e interreligioso come veicolo di integrazione e di crescita culturale che aiuti a superare pregiudizi e diffidenze e ad avere uno sguardo più aperto e consapevole sul mondo, con particolare attenzione ai nuovi italiani e allo sviluppo di una cittadinanza veramente compiuta;

Festival dello sviluppo sostenibile: al di fuori del Festival Verdi, Parma, a differenza di molte altre città, non ha un Festival culturale di richiamo nazionale che la caratterizza. In linea con l’obiettivo assunto a livello europeo per una città carbon neutral al 2030, il Comune, insieme all’Università, ai teatri e ai diversi attori culturali deve sostenere e rafforzare il Festival dello Sviluppo Sostenibile facendone uno strumento di diffusione della cultura della sostenibilità, legando la scienza all’arte. Va inoltre riproposta la candidatura a Capitale Verde Europea.