11. LEGALITA’ E SICUREZZE

IL PROGRAMMA

11. LEGALITA’ E SICUREZZE

Si tende ad associare il concetto di (in)sicurezza ai reati contro le persone e le cose, ai fenomeni di microcriminalità e di spaccio. Di recente, causa anche il forzato isolamento della pandemia, si è accentuato il fenomeno del bullismo tra gli adolescenti e delle baby gang, con furti e manifestazioni di violenza tra coetanei. Parma non è immune nemmeno dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, come testimoniano le vicende giudiziarie di questi mesi e l’alta circolazione di droga.

E’ indubbio che il Comune, insieme alle forze dell’ordine, debba impegnarsi affinché sia assicurata la legalità e garantita la sicurezza e la tranquillità dei cittadini rispetto alle legittime paure e preoccupazioni che suscitano questi fenomeni, soprattutto tra la popolazione anziana che spesso è anche bersaglio di frodi.

L’azione del Comune non può però limitarsi ai meri interventi di controllo, sanzione e repressione. Occorre intervenire anche sul piano del presidio sociale e della prevenzione, creando e sviluppando in modo sinergico ed integrato le politiche esposte nei precedenti petali: la rigenerazione urbana, la lotta al degrado, la difesa del piccolo commercio, l’inclusione sociale, l’educazione scolastica, lo sport, la cultura. Le paure e l’insicurezza nascono infatti anche dall’isolamento e dall’emarginazione, dal restare chiusi in casa o nelle proprie auto, dal non avere sostegni, dalla desertificazione e dal degrado degli spazi urbani. Una città viva, frequentata e vissuta in cui ci si relaziona e si costruiscono legami di comunità è una città più sicura.

Ma la sicurezza delle persone non riguarda solo i reati che si consumano nello spazio pubblico. La gran parte dei fenomeni di violenza avvengono tra le mura domestiche e riguardano soprattutto le donne, con esiti troppo spesso fatali. Occorre su questo fronte un rinnovato impegnato nel monitoraggio, nell’ascolto e nell’assistenza e nella promozione della cultura del rispetto e della parità di genere a partire dalle scuole.

Esistono però anche altre forme di sicurezze, altrettanto importanti, che riguardano l’incolumità delle persone e la qualità della loro vita. C’è la sicurezza sanitaria, la cui importanza e complessità abbiamo toccato con mano con la pandemia. La sicurezza stradale, in una città dove continuano a registrarsi incidenti anche mortali che riguardano ciclisti e pedoni. La sicurezza sul lavoro e del lavoro. La sicurezza della casa, che ancora non è garantita a migliaia di famiglie. E la sicurezza da terremoti, alluvioni ed eventi climatici sempre più frequenti ed intensi, come ci ricorda la piena del Baganza del 2014.

Il Comune deve sapere concorrere, nell’ambito delle proprie funzioni e in coordinamento con tutte le altre istituzioni coinvolte, affinché ognuna di queste sicurezze sia il più possibile garantita ai propri cittadini. Di seguito si riportano proposte che si integrano con quelle di altri petali che contribuiscono alla tutela delle diverse sicurezze.

  • La municipale in città: la polizia municipale va riportata in città trasferendo la sede di Via del Taglio, oggi isolata e non facilmente raggiungibile con mezzi pubblici, in altro luogo più centrale ed accessibile come, ad esempio, gli ex magazzini TEP che dispongono anche degli spazi per la rimessa dei mezzi e che già in passato hanno ospitato gli uffici amministrativi. Vanno potenziati, negli orari e nella presenza, i presìdi mobili e fissi di quartiere trovando, per questi ultimi, collocazione nei centri servizi decentrati come le case della salute o le case di quartiere. Ruolo dell’agente di polizia municipale non deve essere solo di controllo e sanzione, ma di ascolto, mediazione, vigilanza, rilevamento preventivo delle criticità in stretto coordinamento con gli operatori dei servizi sociali; a questo scopo vanno previsti adeguati percorsi formativi
  • Osservatorio sulle mafie: il migliore alleato delle mafie è il silenzio. Di mafia bisogna dunque parlare, tanto più che è un fenomeno criminale che esiste anche a Parma. Per questo bisogna ridare vita all’Osservatorio Antimafia del Comune, di fatto abbandonato, in stretta collaborazione con l’Osservatorio permanente della legalità dell’Ateneo e con associazioni come Libera;
  • Cultura e rispetto della legalità: va promossa la cultura ed il rispetto della legalità in tutte le sue forme. Il Comune deve intervenire sull’evasione fiscale, da cui può recuperare gettito, e sugli affitti in nero, che nascondono spesso situazioni di sfruttamento e di speculazione in particolare dei migranti;
  • Stop alla violenza sulle donne: va rafforzata l’azione del Comune all’interno della rete territoriale di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere e domestica in coordinamento con il Centro Antiviolenza, l’AUSL e associazioni del territorio che si occupano del femminile. Il Comune deve poi promuovere, a tutti i livelli, partendo dalle scuole, il cambiamento culturale necessario a superare le discriminazioni e a stabilire il rispetto di genere e a sradicare la violenza sulle donne;
  • Tuteliamo gli anziani dalle frodi: gli anziani, in particolari quelli più soli ed isolati, sono spesso vittima di frodi che avvengono sia in strada, che nella propria casa attraverso il telefono o anche porta a porta; oltre a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione va attivato un servizio di segnalazione e assistenza, coinvolgendo anche gli amministratori condominiali;
  • Sport contro bullismo: come già richiamato nel petalo 7, lo sport gioca un ruolo fondamentale per prevenire i fenomeni di bullismo e di violenza adolescenziale e gli operatori delle associazioni sportive possono diventare le prime sentinelle dei casi a maggiore rischio. Per questo il Comune deve fare da connettore con le associazioni sportive mettendole in relazione con le scuole, i servizi sociali e l’AUSL e garantendo adeguata formazione per gli allenatori;
  • Protezione civile – Io non rischio: Occorre promuovere una campagna formativa e informativa della popolazione, comprese le Comunità straniere, sulla conoscenza dei rischi e sui corretti comportamenti da assumere in caso di emergenza attraverso incontri periodici nelle scuole, nei quartieri e nelle frazioni; vanno installati i cartelli di segnalazione delle aree di attesa per la popolazione e individuati e nominati dei referenti di frazione di protezione civile; il sito web comunale, ancorché ricco di informazioni, va rivisto per renderlo più fruibile al cittadino;
  • Sicurezza idraulica: l’estesa cementificazione degli ultimi decenni e l’incremento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni estremi di precipitazione, mettono la città a rischio di allagamenti e inondazioni; va monitorato l’andamento dei lavori della cassa di espansione del Baganza, affinché siano rispettati i tempi di consegna e attuati interventi per ridare spazio ai torrenti e ai corsi d’acqua minori (petalo 5); in raccordo con il Consorzio di Bonifica Parmense bisogna reperire le risorse per dare attuazione agli interventi e alle casse di laminazione del reticolo idrico minore previsti dal Regolamento di gestione del rischio idraulico;
  • Sicurezza sanitaria: nelle sue funzioni di presidio e guida della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria, il Comune (petalo 6) deve sollecitare e promuovere un maggiore impegno di risorse e personale per la medicina preventiva e territoriale.