3. MOBILITA’ SOSTENIBILE E INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO

IL PROGRAMMA

3. MOBILITA’ SOSTENIBILE E INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO

In tema di infrastrutture di trasporto a Parma non pare esserci reale contrapposizione tra i principali schieramenti politici che, in maniera indistinta, continuano a promuovere da 40 anni le stesse opere a base di asfalto, gomma e petrolio: autostrada Tirreno-Brennero; Via Emilia Bis, quarta corsia dell’Autostrada A1, Aeroporto Cargo. Opere obsolete che sono in contrasto con gli obiettivi climatici ed ambientali fissati a livello europeo, incoerenti con l’attuale quadro geopolitico, impattanti per il territorio e inadeguate rispetto agli attuali e futuri bisogni di mobilità e di trasporto merci.

A queste opere che guardano al passato noi diciamo un chiaro e secco no e ci impegneremo affinché l’amministrazione comunale lo ribadisca in tutte le sedi decisorie. In tema di infrastrutture quello che serve, e che non è mai stato portato avanti con convinzione, è una vera cura del ferro, con il completamento del raddoppio della Pontremolese, l’elettrificazione delle linee ferroviarie minori, l’incremento dei treni ad alta velocità che fermano a Parma.

Altro investimento fondamentale è quello delle piste ciclabili, non solo quelle urbane, a cui deve essere data continuità, sicurezza e qualità, ma anche e soprattutto quelle di collegamento delle frazioni e dei centri di attrazione e svago al di fuori della città come i Parchi regionali, il Po, le regge ducali, puntando a connettersi alle grandi ciclovie nazionali.

Nell’ottica della transizione ecologica bisogna puntare a ridurre il numero di auto circolanti e di quelle in sosta, intervenendo in modo integrato sia sul fronte della domanda, sfruttando tutte le opportunità della digitalizzazione (smart-working; servizi a distanza; tele-medicina) e con una corretta pianificazione urbanistica di funzioni e servizi, che dell’offerta, potenziando il trasporto pubblico locale, favorendo gli spostamenti ciclo-pedonali, promuovendo le varie forme di sharing e di pooling e l’integrazione intermodale, nonché la mobilità elettrica comprese le reti di ricarica. Tutti questi obiettivi dovranno rientrare nel nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile da realizzarsi attraverso un percorso partecipato. Le proposte:

  • Cura del ferro: va sostenuto con forza, ad ogni livello, il completamento del raddoppio della Pontremolese, infrastruttura che può fungere da corridoio ferroviario merci tra Tirreno e Brennero e da metropolitana di bacino per la Valle del Taro. In via prioritaria devono essere reperite le risorse mancanti per la realizzazione della tratta Parma-Vicofertile già finanziata con oltre 200 milioni di euro. Con il sostegno della Regione e di RFI va poi attuata l’elettrificazione della linea Parma-Suzzara e va finanziata quella della linea Parma-Piadena prevedendo anche la realizzazione della fermata presso lo SPIP, già inserita nel PUMS, e la sostituzione delle attuali motrici inquinanti a diesel.
  • Alta velocità: incrementare il numero dei treni ad Alta Velocità per Roma che fermano alla stazione di Parma passando per le interconnessioni esistenti, come già avviene per i treni AV diretti a Milano, razionalizzando gli orari. Impegno a rendere pubblici i risultati dello studio di fattibilità in corso per la fermata dell’alta velocità alle Fiere e a valutare insieme alla cittadinanza le decisioni in merito;
  • Piste connesse in sicurezza: va ampliata e completata la rete delle piste ciclabili urbane e garantita la continuità dei percorsi, troppo spesso interrotti, assicurando la sicurezza per gli utenti e superando le situazioni di uso promiscuo sui marciapiedi. A titolo di esempio, e facendo riferimento alle proposte elaborate dall’associazione FIAB- Bicinsieme, deve essere realizzato un percorso continuo tra Stazione e Campus risolvendo il passaggio promiscuo sul Lungoparma. La rete deve inoltre essere estesa alle frazioni e ai luoghi di interesse e svago esterni alla città, anche attraverso la limitazione del traffico e della velocità su strada esistenti (Strada Farnese, Via Bassa dei Folli), e connettersi alle reti degli altri Comuni e alle ciclovie di interesse nazionale, come VenTo, in coerenza anche con la programmazione provinciale. Su questo fronte va realizzata la Ti-Bre dolce, ciclovia dal Tirreno al Brennero approvata dal Consiglio Regionale che consente di raggiungere e rendere fruibili dalla città i Parchi regionali e le residenze ducali da Sala Baganza a Colorno;
  • Pedonalizzazione e accessibilità centro storico: estensione delle aree pedonali, sia nel centro storico (ex.: Via Garibaldi con spostamento autobus su Via Verdi) che nei “centri” dei quartieri, e delle cosiddette “aree scolastiche” previste dal Codice della Strada per limitare la sosta e la circolazione delle auto in prossimità degli istituti; la riduzione del traffico nelle vie centrali va accompagnata da un incremento della frequenza e degli orari di servizio dei mezzi pubblici, in particolare filobus e autobus elettrici. Va inoltre rivista la politica di accesso al centro storico semplificando e regolamentando diversamente la tariffazione e i permessi per le ZTL al fine di ridurre il traffico parassitario e di favorire i pedoni, i ciclisti, il trasporto pubblico e i sistemi di mobilità condivisa;
  • Estensione Zone 30: vanno ulteriormente estese le aree con limite di velocità a 30 km/h, installando dissuasori per traffico di attraversamento; lo spazio stradale va restituito ai pedoni, alle biciclette e al verde pubblico togliendolo alle auto, agli stalli di sosta e alle superfici asfaltate in un’ottica di riqualificazione degli spazi pubblici (petalo 2) e di adattamento ai cambiamenti climatici (petalo 4); l’intervento si deve accompagnare al miglioramento dell’accessibilità e agibilità per persone anziane e con difficoltà motorie e alla definizione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche;
  • Sharing con cura: sviluppare ulteriormente i servizi free floating di condivisione di mezzi di trasporto elettrici (bici, monopattini, auto) assicurando però la presa in carico da parte dei fornitori del rispetto del codice della strada e del decoro urbano da parte degli utenti, in particolare per quanto riguarda i punti di restituzione; promuovere anche con specifici incentivi il car sharing elettrico condominiale e di comunità e il car pooling per gli spostamenti casa-lavoro, in raccordo con le aziende e i rispettivi mobility manager; integrare servizi di car-sharing con città vicine, come Reggio Emilia, favorendo l’interscambio con i treni (Mediopadana) e gli altri mezzi pubblici.
  • Trasporto pubblico: rendere più attrattivo il trasporto pubblico progettando ed adottando una più efficace rete di percorsi che garantisca una maggiore frequenza di passaggio, feriale e festiva, e una maggiore copertura oraria serale sia in ambito urbano che suburbano collegando frazioni e aree produttive come la SPIP. Potenziare le linee da e per i comuni limitrofi per ridurre le auto in ingresso in città. Confermare la conversione elettrica di tutti gli autobus urbani TEP. Estendere le reti filobus e le corsie preferenziali dedicate;
  • Pianificazione e mobilità: integrare previsioni urbanistiche e mobilità sottoponendo a verifica viabilistica coerente con il trasporto pubblico e con l’accessibilità per ciclisti e pedoni i nuovi insediamenti e gli interventi di rigenerazione urbana; riformare l’agenzia della mobilità per garantire adeguate capacità di pianificazione a breve, medio e lungo termine, una maggiore trasparenza nei processi decisionali e un costante dialogo con la politica e i cittadini.
  • Parcheggi scambiatori: potenziare il sistema dei parcheggi scambiatori incrementando le frequenze di bus e prevedendo servizi di mobilità condivisa e altri servizi per gli utenti quali chiosco bar/edicola, bagni pubblici. Realizzare pensiline fotovoltaiche per garantire ombreggiatura e produzione di energia rinnovabile con punti di ricarica per i mezzi elettrici.
  • Manutenzione rete stradale: impegno nella manutenzione della rete stradale esistente, compresa la segnaletica luminosa, nella messa in sicurezza degli attraversamenti e delle aree di fermata dei bus e nella risoluzione di nodi e tratte critiche per il traffico, come San Prospero, con interventi mirati a saldo zero di consumo di suolo.