6. SALUTE, SPORT E QUALITA’ DELLA VITA
Per quanto i servizi sanitari non siano materia di gestione diretta dei Comuni, l’amministrazione comunale può e deve fare di più per la salute dei cittadini. A livello mondiale ed europeo si va affermando sempre di più l’approccio olistico dell’One Healthche riconosce che la salute delle persone è indissolubilmente legata e interconnessa alla qualità dell’ambiente, agli stili di vita e di alimentazione, alla salute degli animali e degli ecosistemi. Da questo punto di vista, il Comune, oltre ad erogare servizi socio-assistenziali essenziali, può concorrere in maniera determinante alla prevenzione dei rischi per la salute e alla qualità di vita dei propri cittadini attraverso le politiche per l’ambiente, per il sociale, per lo sport, per l’educazione, per il benessere degli animali di affezione.
Va poi evidenziato che il Sindaco, fatte salve le funzioni affidate allo Stato e alle Regioni, rimane comunque l’autorità sanitaria locale, con poteri di ordinanza in materia di igiene e sanità pubblica, e presiede la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria che ha compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento e verifica dei risultati delle politiche sanitarie territoriali a livello provinciale. Un ruolo mai compreso e del tutto trascurato dal Sindaco uscente anche nel periodo della pandemia.
La nuova amministrazione dovrà rimettere al centro dei suoi obiettivi, in modo trasversale ed integrato, le politiche per la salute esercitando appieno le proprie prerogative negli ambiti che le competono. E il nuovo Sindaco dovrà riassumere il proprio ruolo di coordinamento e di indirizzo all’interno della Conferenza Territoriale, nonché di rappresentanza dei fabbisogni del territorio e dei cittadini verso la Regione, l’Azienda Sanitaria Locale e l’Azienda Universitaria Ospedaliera.
Le nostre proposte:
- Sindaco garante della salute pubblica: esercitare attivamente il ruolo di presidenza della Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria, che spetta al Comune capoluogo, colpevolmente trascurato in questi anni di pandemia, al fine di promuovere attivamente politiche di prevenzione e assistenza domiciliari e sul territorio che siano in grado di limitare le necessità di ospedalizzazione, soprattutto di ricorso al pronto soccorso;
- Case della Salute: Completare e rilanciare il sistema delle Case della Salute, affinché diventino il primo punto di riferimento sanitario per i cittadini, con i medici di famiglia in rete, con servizi di presidio della Azienda Usl in una duplice ottica di cura e di educazione alla salute, facilitando l’accesso e la prenotazione degli esami, l’approvvigionamento dei farmaci ospedalieri, la definizione di programmi di assistenza domiciliare, in raccordo con i Servizi sociali del Comune e valorizzando le esperienze dell’associazionismo del terzo settore; rendere le Case della Salute veri centri di riferimento di ogni quartiere, fruibili dai cittadini prima di tutto dal punto di vista assistenziale, ma anche culturale, sociale, e di volontariato.
- Sinergie Ospedale-AUSL: Rivedere, in un rapporto dialettico con la Regione, la decisione dell’accorpamento di Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma che si sta configurando come una mera operazione di contenimento costi, con conseguente appannamento degli indirizzi specialistici delle attuali due aziende sanitarie e marginalizzazione del ruolo dell’Università, che rischia di tradursi in una riduzione di servizi ai cittadini, già colpiti da una minor offerta di prestazioni dovuta alla emergenza covid;
- Citizen-science: avvio di progetti pilota di monitoraggio della qualità dell’aria sui percorsi casa-scuola in stile citizen-science per favorire una educazione e conoscenza diretta dei rischi per la salute connessi allo smog, in modo da creare itinerari protetti nei pressi degli istituti scolastici;
- Sport per tutti e per tutte le età: lo sport gioca un ruolo fondamentale per il benessere psico-fisico delle persone, ma anche per l’inclusione sociale e la prevenzione di fenomeni di bullismo tra gli adolescenti. Occorre approntare assieme alle società sportive e organizzazioni del terzo settore l’erogazione di corsi per lo svolgimento di attività motorie/sportive inclusive per le due distinte fasce d’età d’infanzia e adolescenza, garantendo al contempo la formazione degli operatori sportivi; vanno ripristinati i giochi della gioventù, in ottica moderna, a partire dall’esperienza di Giocampus, progetto di successo che deve continuare nella sua autonomia; va sviluppata la pratica sportiva tra gli studenti in raccordo con il CUS;
- Impianti sportivi: per garantire l’attività sportiva servono impianti e luoghi dove praticarla. Va garantito un pieno utilizzo e una riqualificazione degli impianti indoor esistenti, in rete con quelli delle associazioni sportive, a partire dalle palestre delle scuole, assicurando una dotazione adeguata in tutti i quartieri. Per i grandi impianti pubblici, come il Palazzetto dello Sport e la piscina di Via Zarotto, attualmente chiusa, vanno approntati progetti e reperite le risorse per la loro riqualificazione e messa a norma anche in ottica di risparmio energetico e vanno ripensate le stesse forme di gestione valutando anche una presa in carico diretta da parte del Comune; il Comune deve inoltre garantire supporto tecnico-gestionale alle società sportive per la partecipazione a bandi di finanziamento;
- Sport nei parchi a costo zero: il modello Cittadella va replicato in tutti i parchi cittadini che devono diventare luoghi per praticare individualmente o in gruppo il fitness, lo yoga e tutti gli sport, dal basket, al calcetto, al beach volley, al ping-pong come avviene in tutte le città europee;
- Stili di vita e alimentazione: il Comune deve promuovere educazione e informazione scientifica diffusa alla salute, alla prevenzione, alla alimentazione, ai corretti stili di vita, alla sostenibilità. Per quanto riguarda l’alimentazione vanno promossi progetti nelle scuole di primo e secondo grado sfruttando le opportunità della L.R. 29/2002 e va garantito l’utilizzo di prodotti biologici e locali nei servizi pubblici di ristorazione collettiva, in coerenza con il progetto di biodistretto provinciale (petalo 5); va promossa la mobilità ciclo-pedonale anche per i suoi benefici sulla salute e la forma fisica;
- Animali di affezione: cani, gatti e altri animali di affezione contribuiscono alla salute delle persone e anche la loro salute deve essere curata e tutelata. Per troppo tempo l’amministrazione comunale ha trascurato il polo integrato degli animali di affezione sia per quanto riguarda le strutture, che devono essere riqualificate, che per i servizi erogati, con particolare riferimento al servizio veterinario e all’anagrafe canina; serve tutt’altro impegno ed attenzione anche nei riguardi dei volontari e del loro insostituibile lavoro; va inoltre previsto un servizio di cure veterinarie gratuite per persone indigenti e senza tetto;
- Igiene pubblica: vanno promosse campagne per garantire l’igiene pubblica (ad esempio raccolta deiezioni dei cani) ed interventi mirati e sostenibili per il controllo della popolazione di insetti o di altri animali potenziali vettori di malattia, prevenendo e intervenendo su situazioni di degrado e di abbandono rifiuti; va applicato in modo effettivo e corretto il protocollo regionale per il controllo della zanzara tigre; va incrementata la dotazione di servizi igienici pubblici, oggi fortemente carente, avendo cura della qualità degli involucri, degli inserimenti architettonici e della pulizia e gestione.
- Ginnastica per la mente: tenere la mente allenata e attiva e avere relazioni sociali è fondamentale, soprattutto per la salute psico-fisica degli anziani; per tale motivo, in raccordo con le tante associazioni culturali e di promozione sociale va promossa e sostenuta la cultura diffusa (petalo 10), fatta di incontri, iniziative e seminari, mettendo a disposizione senza oneri le sale comunali;
Contrasto a ludopatie e dipendenze: con la pandemia il fenomeno si è acuito. Servono servizi di ascolto e di assistenza e azioni di prevenzione già a partire dalle scuole.