Per Europa Verde bilancio in chiaro scuro sul voto in Consiglio Comunale per il Piano Urbanistico Generale.
Soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento sull’area di riequilibrio ecologico del tratto urbano della Parma, rammarico per il mancato recepimento dell’obiettivo di legge sul saldo zero di consumo di suolo
Nella seduta del Consiglio comunale di Parma di ieri, nella quale si votava l’adozione del Piano Urbanistico Generale (PUG) che stabilirà le linee di sviluppo della città al 2050, c’è stata un’ampia discussione politica intorno ai 5 emendamenti del gruppo consiliare di Europa Verde, l’unico gruppo ad averne presentati.
Europa Verde esprime soddisfazione per l’approvazione, grazie al voto di gran parte della maggioranza, dell’emendamento sul Torrente Parma, che recependo le richieste delle associazioni ambientaliste apre invece ad una estensione dell’area di riequilibrio ecologico, così da armonizzare gli usi di questo ambiente con gli elementi di pregio naturalistico.
Così come saluta positivamente il voto favorevole per l’emendamento che, prendendo spunto da quanto stabilito per legge in Francia, rende obbligatoria l’installazione di pensiline fotovoltaiche e colonnine di ricarica nei nuovi parcheggi medio grandi, in linea con gli obiettivi di neutralità climatica e di adattamento che si è dato il Comune.
Europa Verde si rammarica invece per l’esito del voto sugli altri emendamenti presentati, in particolare su quello che chiedeva di recepire nelle disposizioni normative del PUG l’obiettivo del saldo zero del consumo di suolo per gli interventi di rigenerazione all’interno del territorio urbanizzato e per i nuovi insediamenti realizzati in deroga alla quota di espansione massima del 3%.
Nonostante l’obiettivo sia alla base della legge urbanistica regionale e sia richiamato più volte nel programma di mandato di De Pascale, la maggioranza, con la sola rimarchevole eccezione del gruppo di Coraggiosa, ha preferito astenersi lasciando respingere l’emendamento dal voto contrario dei gruppi di destra. Per Europa Verde è mancato, anche da parte dell’assessora Vernizzi che ha indirizzato il voto dei consiglieri, il coraggio di inserire la norma necessaria a rendere effettivi gli elementi strategici e tecnici comunque inseriti nel PUG per azzerare il saldo del consumo di suolo.
Sono stati invece respinti con voto contrario sia della maggioranza che degli altri gruppi di opposizione i due emendamenti che chiedevano di stralciare la Via Emilia Bis dalle priorità infrastrutturali per la mobilità sostenibile (un ossimoro) e di abbattere l’ecomostro tra Via Colorno e Via Forlanini destinando l’intera area, da decenni in stato di degrado e abbandono, in bosco urbano connesso con il Km Verde facendo decadere la previsione per la creazione di una Zona di Logistica Semplificata. Un ennesimo insediamento logistico che rischia di fare letteralmente esplodere di traffico uno snodo viario già costantemente congestionato.
Pur riconoscendo diversi aspetti positivi del PUG, in particolare la prospettiva al 2050 e la priorità alla rigenerazione, così come i segnali di apertura dati da una parte della maggioranza sulla questione del torrente Parma, il voto finale di Europa Verde non ha potuto andare oltre l’astensione. Con un po’ più di coraggio e di coerenza rispetto agli obiettivi strategici del Piano, si sarebbe potuto allargare il sostegno alla coalizione politica alla guida in Regione.
Sara Fallini e Nicola Dall’Olio