Una pagina dedicata alla biodiversità urbana del torrente Parma

Il tratto urbano del torrente Parma a partire dagli anni ’80 è andato incontro ad una progressiva rinaturalizzazione a seguito dell’interruzione delle attività di manutenzione, che in precedenza erano eseguite dalle società municipalizzate. Si sono sviluppate fasce ripariali costituite da alberi di alto fusto, da un denso strato arbustivo e da zone inerbite. Lo sviluppo della vegetazione è stato reso possibile anche dalla maggiore incisione dell’alveo, che ha sottratto le golene dalla dinamica fluviale.

All’aumento della biodiversità, che pochi all’inizio tenevano sotto osservazione, sono stati contrapposti vari progetti di uso dell’area golenale: impianti sportivi, un possibile tracciato di metropolitana, piste ciclabili, attrezzature, nuovi accessi, ecc. . Non son mancate posizioni allarmistiche che chiedevano di fare tabula rasa della vegetazione, che sarebbe stata incompatibile con il deflusso delle piene, soprattutto prima dela realizzazione della cassa d’espansione di Marano. Nel contempo, si è andata affermando una crescente attenzione al patrimonio naturalistico del torrente, che si è manifestata in particolare quando la biodiversità veniva messa a rischio da proposte e progetti impattanti.

Alcuni progetti sono andati invece nella direzione di una gestione capace di integrare sicurezza idraulica e tutela naturalistica. Pensiamo ad esempio all’Area di Riequilibrio Ecologico nel tratto da ponte Stendhal a ponte Dattaro e al protocollo per gli interventi di manutenzione stipulato tra Comune di Parma e l’allora Magistrato per il Po (oggi AIPO). Oggi possiamo basarci su queste esperienze come base di conoscenza per un progetto complessivo di conservazione del tratto urbano del torrente. Esperienze che il Gruppo consiliare di Europa Verde – Verdi – Possibile sta raccogliendo in questa pagina, al momento in evoluzione, insieme ad idee, proposte e posizioni rappresentative di vari portatori di interesse.

Ecco l’elenco dei documenti raccolti ad oggi.