Lo Street Food Festival al Parco Ducale

Dal 1 al 4 giugno si è svolto a Parma lo Street Food Festival. Ancora una volta si è stabilito di non realizzare questa manifestazione per strada, magari chiudendola al traffico, ma al Parco Ducale, l’area verde più pregiata che abbiamo a Parma.

Un Parco storico che per il Regolamento comunale del Verde è definito e normato secondo i principi espressi dalla carta dei giardini storici detta “Carta di Firenze”. Secondo tale carta: “Per natura e per vocazione, il giardino storico è un luogo tranquillo che favorisce il contatto, il silenzio e l’ascolto della natura. Conviene definire le condizioni di visita dei giardini storici cosicché la festa, accolta eccezionalmente, possa esaltare lo spettacolo del giardino e non snaturarlo o degradarlo”.

Qual è il significato di snaturare e degradare? Se lo dovessi rappresentare con degli esempi direi: il parcheggio di furgoni di vario genere lungo il viale principale, la presenza di strutture che nascondono la vista degli elementi tipici del Parco, l’accesso di un numero illimitato di persone, la musica ad alto volume, un’illuminazione che non ha niente a che fare con quella che ci si aspetta in un parco storico e la dispersione di rifiuti di ogni genere. Tutti elementi che caratterizzano lo Street food festival.

Anche in questo caso emerge una continuità con le scelte della Giunta Pizzarotti che avremmo sperato di vedere interrotta, visto che negli anni scorsi il PD criticava il fatto che in un parco monumentale dove non si possono organizzare pic-nic, sia possibile consentire una manifestazione come lo Street food festival.

E in generale ci aspetteremmo una diversa gestione dei rifiuti delle manifestazioni gastronomiche stradali a Parma, così come in generale sulla sostenibilità degli eventi. Riduzione dei consumi di energia, accessibilità, ma soprattutto riduzione dei rifiuti con l’abolizione di contenitori e stoviglie a perdere ed il passaggio al riutilizzo e alla restituzione mediante cauzione. È da anni una pratica normale in molti Paesi europei e non si capisce per quale motivo a Parma non si riesca ad organizzare un servizio di questo tipo.