UN PROGRAMMA PER CAMBIARE L’ARIA IN CITTÀ
Parma ha bisogno di un nuovo governo della città che rimetta al centro i cittadini, riaffermi l’autonomia decisionale ed operativa del Comune e affronti con un disegno organico le tante sfide che ci attendono: l’emergenza climatica ed energetica; l’inclusione sociale e la lotta alle povertà; la rigenerazione e la riqualificazione dell’ambiente urbano; la rivitalizzazione dei quartieri e la garanzia di sicurezza. Per fare questo serve una visione di futuro che guardi oltre i confini amministrativi, sappia cogliere le diverse opportunità di finanziamento a livello europeo, nazionale e regionale e ridia un ruolo guida del Comune a livello territoriale e nella definizione delle scelte strategiche di sviluppo.
Per fare questo serve una visione di futuro che guardi oltre i confini amministrativi, sappia cogliere le diverse opportunità di finanziamento a livello europeo, nazionale e regionale e ridia un ruolo guida del Comune a livello territoriale e nella definizione delle scelte strategiche di sviluppo.
Siamo convinti che occorra una forte discontinuità rispetto all’amministrazione uscente che si è dimostrata priva di un vero progetto per la città, subordinata a progettualità e scelte di centri decisionali esterni al Comune, incapace di avviare reali percorsi di partecipazione e di ascolto, poco attenta alla qualità dei servizi e alla cura del verde e degli spazi pubblici.
Ma siamo altrettanto convinti che la risposta non possa venire da un salto indietro nel passato, alla stagione del consumo di suolo e dell’espansione urbana senza limiti, degli oneri di urbanizzazione usati per sostenere la spesa corrente, della proliferazione dei grandi centri commerciali che hanno distrutto il piccolo commercio, della moltiplicazione delle partecipate e degli 800 milioni di euro di debiti certificati che ancora oggi i cittadini di Parma stanno pagando con tasse locali ai massimi e con la dismissione delle azioni e la perdita di ogni controllo del Comune sulla multiutility Iren.
Occorre cambiare l’aria della città, da troppo tempo inquinata e resa ancor più stagnante da vecchie idee e dinamiche di potere. Per questo ci proponiamo con un programma ecologista, per tutti gli ambiti di competenza dell’amministrazione, che fa propri gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e individua le azioni amministrative locali tenendo conto del più ampio contesto globale.
Serve un’amministrazione comunale che guardi al mondo e all’Europa, fuori dalla retorica provinciale della piccola capitale e da modelli di sviluppo del secolo scorso. Un’amministrazione che porti avanti con decisione piani di investimento e progetti infrastrutturali coerenti con gli obiettivi del Green Deal della Commissione Europea, cercando quando possibile di anticiparli: neutralità delle emissioni climalteranti e adattamento ai cambiamenti climatici, inquinamento zero, transizione energetica alle fonti rinnovabili, tutela del capitale naturale e della biodiversità, innovazione digitale, economia circolare, lotta allo spreco. Una visione che condividiamo con la grande famiglia dei Verdi Europei, come affermato nuovamente dalla Conferenza di Valencia (maggio 2022) “Costruire i Comuni e le Regioni resilienti del futuro”. Non semplici auspici o dichiarazioni di intenti da richiamare in qualche documento per poi continuare a fare come si è sempre fatto, ma obiettivi vincolanti da cui discende la reale possibilità di accedere ai finanziamenti europei, a cominciare da quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che non a caso vedono Parma all’ultimo posto in Emilia-Romagna.
Serve un’amministrazione che recuperi il suo ruolo autonomo di regia e di governo delle trasformazioni del territorio con un progetto organico di rigenerazione urbana a saldo zero di consumo di suolo,integrato con un ambizioso piano di mobilità sostenibile, che punti a recuperare le tante, troppe, aree e strutture lasciate abbandonate da oltre 10 anni attraverso un’equilibrata distribuzione delle funzioni in grado di coniugare gli investimenti dei privati con l’interesse collettivo.
C’è bisogno di un’amministrazione che torni a dare ascolto e risposte ai cittadini, che attivi reali percorsi partecipativi per la definizione degli interventi e delle scelte strategiche di base, che rafforzi il ruolo delle rappresentanze dei quartieri. Occorre anche semplificare le procedure e accelerare i tempi di risposta degli uffici a sportello, in particolare quelli per le imprese.
Serve un’amministrazione che, rafforzando le proprie strutture di gestione e manutenzione e coinvolgendo le associazioni del terzo settore, si riprenda cura del verde, degli arredi e degli spazi pubblici, dai parchi ai marciapiedi, per favorire la socialità, contrastare il degrado, garantire a tutti l’accessibilità e ridare decoro e bellezza alla città.
Un Comune che riprenda il controllo dei propri servizi pubblici locali garantendo qualità e prossimità del servizio e tariffe trasparenti ed eque a beneficio delle famiglie e dei cittadini.
Un’amministrazione che valorizzi e sostenga, con un progetto organico, le tante realtà e produzioni culturali di Parma e che agisca essa stessa per creare e promuovere cultura diffusa: la cultura della pace e della legalità, della sostenibilità ambientale ed alimentare, dell’integrazione, della parità di genere, del rispetto delle donne, coinvolgendo ed attivando le scuole ed i giovani, i veri protagonisti del futuro.
Un Comune che concorra alla sicurezza della città favorendo la vitalità dei quartieri, il presidio sociale, una maggiore presenza territoriale della polizia municipale senza perdere di vista anche le tante altre “sicurezze” che occorre garantire ai cittadini: quella sanitaria, quella dagli eventi climatici estremi, quella legata all’incidentalità stradale, quella domestica, quella economica ed abitativa, quelle del lavoro e sul lavoro.
Un Comune che dia per questo una risposta strutturale al problema della casa per le famiglie più disagiate e che si impegni per contrastare la povertà emergente, la solitudine e l’isolamento degli anziani, l’emarginazione, garantendo servizi domiciliari e attività per l’integrazione e l’inclusione sociale.
Su questo versante serve inoltre un Comune che si riappropri del proprio ruolo di indirizzo delle politiche sanitarie, della medicina territoriale e della cura della salute, secondo l’approccio integrato dell’One Health che punta a prevenire le patologie e le ospedalizzazioni agendo in modo preventivo su tutti gli aspetti che concorrono alla salute umana: dalle abitudini alimentari, alle pratiche sportive, alla qualità ambientale per arrivare anche al benessere animale.
Un’amministrazione comunale che mantenga la dotazione e la qualità dei servizi educativi per l’infanzia assicurando maggiore flessibilità per conciliare le esigenze lavorative delle donne e applicando adeguati quozienti di riduzione delle rette in funzione del reddito e del numero di figli. Che investa nelle scuole, nelle pertinenze, nelle forniture per le mense per farne strutture educanti, aperte ad attività anche al di fuori dell’orario delle lezioni, modelli di sostenibilità energetica ed ambientale e centri di integrazione sociale e intergenerazionale.
Un Comune che sul piano delle attività economiche e del lavoro tuteli nei fatti, e non solo a parole, la vocazione agroalimentare e la reputazione mondialedella Food Valley, preservando il suolo e il paesaggio, migliorando la qualità ambientale, promuovendo la sostenibilità delle produzioni; che punti allo sviluppo e all’insediamento di attività ad alto contenuto di ricerca ed innovazione e ad alta ricaduta occupazionale; che sostenga il piccolo commercio per il suo intrinseco valore sociale e favorisca il turismo sostenibile attraverso una offerta integrata e percorsi di visita lenti che connettano la città e il territorio.
Un’amministrazione, infine, che guardi ai giovani, alle lore esigenze di oggi e al loro futuro professionale, promuovendo, in collaborazione con l’Università e le imprese, officine del lavoro, incubatori di start-up, spazi di co-working. Queste le tante cose da fare per cambiare l’aria della città e rimetterla al passo con i tempi. Le proposte e le azioni concrete sul come attuarle le abbiamo riunite in 12 petali, fra loro strettamente integrati, come i dodici petali che insieme compongono il girasole di Europa Verde.