Petizione sul teleriscaldamento: stop al caro bollette

Nella città di Parma è attiva una rete di teleriscaldamento con uno sviluppo complessivo di 103 chilometri che serve circa 35.000 abitanti. La rete è alimentata per il 70% da calore proveniente dal termovalorizzatore di Ugozzolo, in cui vengono bruciati i rifiuti delle province di Parma e Reggio-Emilia, e per il 30% da calore generato attraverso centrali a gas. 

Termovalorizzatore, rete e centrali a gas sono gestite in regime di monopolio da IREN SpA, società quotata in borsa, che vede tra i suoi principali azionisti i Comuni di Genova, Torino, Reggio Emilia e lo stesso Comune di Parma con una quota del 3,16%.

Nel corso dell’ultima stagione termica le bollette del teleriscaldamento sono più che raddoppiate: tra il primo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022, in base ai dati pubblicati sul sito della stessa multiutility, si è avuto un aumento del 120% che ha pesato fortemente sui bilanci delle famiglie utenti del servizio. 

IREN ha giustificato questo rincaro delle bollette con l’incremento del prezzo del gas: le tariffe del teleriscaldamento sarebbero infatti calcolate sulla base del metodo del “costo evitato”, ovvero del costo che l’utente avrebbe se fosse dotato di un impianto di riscaldamento a gas.

Non è dato sapere con quali parametri IREN calcoli il “costo evitato”, posto che l’incremento delle bollette del teleriscaldamento appare perfino superiore a quello registrato per le utenze termiche alimentate a gas.

Il punto centrale è che questo incremento è del tutto ingiustificato tenuto conto che il calore proveniente dal termovalorizzatore, che copre il 70% dei fabbisogni, non ha subito alcun aumento del costo della materia prima. I rifiuti bruciati nel termovalorizzatore sono anzi già pagati dai cittadini ad IREN attraverso la Tari. Le famiglie servite dal teleriscaldamento si trovano così a pagare IREN due volte, per lo smaltimento dei rifiuti e per il calore che da questo ne deriva, senza avere la possibilità di rivolgersi ad altro operatore.

Questo ingiustificato extra-profitto a danno degli utenti del teleriscaldamento di Parma deve essere fermato. IREN è una società partecipata sotto il controllo pubblico dei Comuni soci, tra cui quello di Parma. In quanto tale deve perseguire prioritariamente gli interessi dei cittadini utenti erogando i servizi che gestisce in regime di concessione dal Comune ad un costo equo, determinato con la massima trasparenza.

In altre città in cui è presente un servizio di teleriscaldamento gestito da società partecipate, come Mantova e Ferrara, le amministrazioni comunali hanno ottenuto una consistente e strutturale riduzione delle bollette. A Parma, nonostante ripetute richieste, questo non è ancora accaduto.

Il gruppo consiliare di Europa Verde – Possibile ha quindi deciso di depositare una mozione per impegnare il Sindaco e la Giunta a vincolare la società partecipata IREN all’applicazione di tariffe eque, calcolate sulla base dei reali costi di produzione, in coerenza anche con le recenti indicazioni dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. La mozione, che dovrà essere votata dal Consiglio Comunale, potrà avere maggiore forza se sostenuta da un’ampia mobilitazione popolare. 

Chiediamo ai cittadini di Parma e a tutti quelli che condividono questa iniziativa di firmare e diffondere la presente petizione rivolta all’Amministrazione comunale per chiedere l’applicazione del giusto prezzo per le bollette del teleriscaldamento.