Gli attacchi dei partiti di destra alla qualità ambientale non si fermano. Dopo le crociate contro l’innovazione del settore automobilistico, contro la riduzione della velocità nei centri urbani, contro il ripristino della natura in Europa e contro la tutela degli ecosistemi agrari, negli ultimi giorni i partiti di destra si sono scagliati contro la qualità dell’aria.
Fratelli d’Italia e Lega fanno a gara nel polemizzare con il nuovo Piano Aria Integrato Regionale, colpevole, secondo loro, di introdurre misure eccessivamente penalizzanti, di essere troppo costoso e soprattutto di non trovare giustificazione negli attuali livelli di inquinamento.
Con l’ansia di inseguire il populismo a quattro ruote e la parte più retrograda del mondo agricolo, le forze politiche di destra liquidano come ideologici i risultati di decenni di ricerca scientifica in tutto il mondo, validata da organismi come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Agenzia Europea dell’Ambiente e l’Istituto Superiore di Sanità. Non solo, rivendicando il diritto ad inquinare come espressione di “libertà”, i partiti che oggi purtroppo governano l’Italia, anziché guadagnarsi una posizione avanzata nel contesto di un’Unione Europea impegnata a tutelare la salute dei cittadini (anche di quelli italiani, ad esempio con la condanna del nostro Stato per la pessima qualità dell’aria in Val Padana), preferiscono retrocedere a livello dei Paesi più ostili alla qualità ambientale e all’innovazione.
Peccato davvero, dal momento che Parma meriterebbe una politica più capace di rappresentare una società ed un’economia decisamente più avanti sui temi della sostenibilità, con aziende che su questi temi si collocano ai primi posti in Europa e nel mondo.
Migliorare l’aria significa migliorare le città: i 155 milioni di investimenti previsti dalla Regione Emilia-Romagna, oltre ad evitare 637 milioni di spese sanitarie, serviranno a sostenere il trasporto pubblico, a promuovere la mobilità ciclistica, a migliorare l’efficienza energetica e ad innovare industria e agricoltura. Si tratta di risorse attese da tutti i Comuni, ma, a quanto pare, non dalla destra che ai Comuni preferisce ridurre ulteriormente un budget già ai minimi termini.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale scomoda, piuttosto a sproposito, il filosofo Seneca per sostenere che la qualità dell’aria nei centri urbani è migliorata rispetto al passato. Del miglioramento di alcuni parametri siamo consapevoli, così come siamo consapevoli che questi sono il risultato di norme sempre più rigorose sugli standard emissivi, che la destra ha sempre combattuto. Questo non significa che la salute pubblica sia oggi garantita, soprattutto in aree come la Pianura Padana, dove nel 2021, secondo l’AEA si sono registrati oltre 89 morti ogni 100mila abitanti attribuibili al particolato sottile.
Le considerazioni del rappresentante di Fratelli d’Italia sulla riduzione dell’inquinamento sono difficili da commentare, ma è il caso di farlo, in quanto rivelatrici di un vero e proprio programma. Visto il miglioramento della qualità dell’aria, il consigliere ritiene inutili ulteriori misure ed investimenti. Attendiamoci quindi la stessa logica perversa in altri settori: i morti sul lavoro sono progressivamente diminuiti: perché migliorare le norme sulla sicurezza? In Italia ci sono meno analfabeti di cento anni fa: perché investire ancora sulla scuola? L’aspettativa di vita è aumentata, perché migliorare la sanità?
Molte conquiste ottenute dopo decenni di impegno e di confronto rischiano di essere cancellate in poco tempo sotto i colpi populisti di questa destra irresponsabile. Scriveva appunto Seneca: “L’incremento è graduale, la rovina precipitosa”.